Dopo giorni di silenzio, è tornato a parlare la Guida Suprema Khamenei che dopo aver criticano l'attacco israeliano mentre erano in corso dialoghi con gli Usa, si è rivolto a Trump definendo "danni irreparabili" che potrebbero provocare l'eventuale intervento militare degli Usa. Tra le motivazioni che potrebbero spingere il tycoon ad un attacco aereo contro l'Iran, ci sono le pressioni che le famiglie degli ostaggi sta facendo verso gli States, che chiedono di sfruttare la situazione, in cui Hamas e Iran sono in una delle fasi di maggiore debolezza, per aiutali alla liberazione degli loro cari rimasti ostaggi a Gaza: "Crediamo profondamente che riportare a casa i nostri cari in un unico accordo globale e in un'unica fase sia inseparabile dalla vostra grande visione di trasformare il Medio Oriente e affrontare le forze del male e del terrore. Siamo in un momento critico e abbiamo a disposizione una finestra temporale essenziale per riportarli tutti a casa", prosegue la lettera. "Mentre le tensioni aumentano in Medio Oriente, vi chiediamo di non dimenticare i 53 ostaggi che rimangono a Gaza". Sul fronte bellico, gli attacchi di Israele su Teheran, ha provocato un black out della rete internet. Il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi su X, ha dichiarato che il canale diplomatico per l'Iran è sempre aperto e che le sue azioni militari, hanno solo lo scopo di autodifesa: "L'Iran agisce esclusivamente per autodifesa. Anche di fronte alla più oltraggiosa aggressione contro il nostro popolo, l'Iran finora ha reagito solo contro il regime israeliano e non contro coloro che lo sostengono e lo favoriscono".
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