Biden al Washington Post: "Riformare la Corte Suprema"

“Questa nazione è fondata su un principio semplice ma profondo: nessuno è al di sopra della legge. Non il presidente degli Stati Uniti. Non il giudice della Corte Suprema federale. Ma il 1° luglio la decisione della Corte Suprema, passata con 6 voti favorevoli e 3 contrari, ha riconosciuto ai presidenti un’immunità per i reati commessi durante il mandato. Questo significa virtualmente che non ci sono limiti su cosa un capo degli USA possa fare. Se un futuro presidente inciterà un violento attacco al Congresso per bloccare il pacifico trasferimento del potere, come abbiamo visto il 6 gennaio 2021, non ci saranno conseguenze legali. E questo è solo l’inizio”. Con queste parole il Presidente Biden, ha annunciato nel suo editoriale al Washington Post, la volontà di riformare la Corte Suprema, imponendo ai giudici un mandato che duri 18 anni e far perdere al Presidente statunitense l'immunità per le attività compiute durante il mandato. Immediata la risposta la risposta dello speaker della Camera, il repubblicano Mike Johnson che in una nota ha dichiarato: "La proposta è la conclusione logica degli sforzi in corso dell’amministrazione Biden-Harris e dei democratici del Congresso per delegittimare la Corte Suprema. Le loro richieste di espandere e riempire la Corte riprenderanno presto. È significativo che i democratici vogliano cambiare il sistema che ha guidato la nostra nazione sin dalla sua fondazione semplicemente perché non sono d’accordo con alcune delle recenti decisioni della Corte”

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