Putin apre al cessate il fuoco

Prime aperture di pace da parte del Presidente russo Putin, a Kiev dichiarando di essere disponibile al cessate il fuoco a condizione che l'Ucraina non aderisca alla Nato ed avvenga il ritiro delle truppe dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson e Kiev, avvertendo che l'Occidente e l'Ucraina si dovranno prendere le responsabilità di altro spargimento di sangue, nel caso in cui il conflitto bellico dovesse proseguire. l'agenzia Ria Novosti, ha riportato le dichiarazioni dello Zar, secondo il quale: "Naturalmente, i diritti, le libertà e gli interessi dei cittadini di lingua russa in Ucraina devono essere pienamente garantiti, le nuove realtà territoriali, lo status delle repubbliche di Crimea, Sebastopoli, Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia come soggetti della Federazione Russa devono essere riconosciute" con il conseguente abolizione delle sanzioni occidentali nei confronti della Russia. Immediata la risposta degli Usa, con segretario Usa alla Difesa Lloyd Austin: "Putin ha occupato illegalmente il territorio ucraino sovrano e non è in alcuna posizione di dettare all'Ucraina cosa deve fare per portare la pace" e del Segretario della Nato Stoltenberg: "Non spetta all'Ucraina ritirare le forze dal territorio ucraino, spetta alla Russia ritirare le proprie forze dal territorio ucraino occupato e questa proposta in realtà significa che la Russia dovrebbe avere il diritto di occupare ancora più territorio ucraino in tutte e quattro le province" secondo loro non ucraine.




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