"Siate grati che non vado semplicemente in giro ad ammazzare i sionisti. I sionisti come tutti i suprematisti bianchi non dovrebbero esistere perché uccidono persone vulnerabili e impediscono al mondo di progredire. Mi sento molto a mio agio nel dire che dovrebbero morire". Queste sono le parole che Khymani James, uno dei leader dell'accampamento della Columbia University, ha affidato ai social e che ad oggi stanno facendo il giro del mondo trovando anche lo sdegno della Casa Bianca. Il giovane si è mostrato pentito di quelle affermazioni, dette a suo dire quando si sentì ferito perché preso di mira per il colore della sua pelle: "Ho detto cose sbagliate. Ogni membro della nostra comunità merita di sentirsi al sicuro… Voglio anche che le persone possano avere un contesto per quelle parole, di cui mi pento. Gli agitatori di estrema destra sono andati a cercare per mesi nei miei post social fino a trovare un video che hanno editato senza contesto. Quando l’ho registrato ero inusualmente ferito perché un gruppo online mi aveva preso di mira perché sono visibilmente queer e nero".
The New York Times |
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