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Secondo le ultime indiscrezioni, sono stati registrati quattro violenti bombardamenti nel centro di Kiev. La capitale non veniva colpita dal 26 giugno scorso e le sirene di allarme antiaereo hanno anticipato le denotazioni, risuonando per diverse decine di minuti. Un missile è caduto vicino all’ufficio del presidente ucraino e i media parlano di cinque morti e dodici feriti.
Questa mattina, l’intera Ucraina si è risvegliata sotto una pioggia di missili russi e Zelensky dichiara che l’allarme antiaereo è esteso a tutto il paese. I bombardamenti non si riversano solo sulle grandi città, come Kiev e Dnipro, e i civili stanno cercando di scampare all’inferno proveniente dal cielo. Nella capitale, le stazioni sotterranee della metropolitana sono state adibite a rifugi e molte tratte ferroviarie sono state sospese.
Intanto, scambio di accuse tra Mosca e Kiev per il crollo del ponte di Kerch che collega la Crimea alla Russia. L’infrastruttura, inaugurata nel 2018 e lunga quasi diciannove chilometri, è composta da un viadotto stradale e da uno percorso da rotaie. L’esplosione, che avrebbe fatto collassare parte della carreggiata, sarebbe stata causata da un camion-bomba. Putin non ha dubbi nell’incolpare l’intelligence ucraina e la sua tesi è sostenuta da un funzionario di Kiev. La fonte, intervistata dal New York Times in forma anonima per il divieto imposto dal governo di parlare dell’accaduto, accusa gli 007 ucraini di aver orchestrato la vicenda. (Antonio Bottalico)
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